Ca’Leido inizia a prendersi cura, dal punto di vista educativo, del bambino autistico nella fascia di età 4-6 anni. Ad oggi già 10 ragazzi con autismo della nostra Comunità sono diventati maggiorenni e sono usciti dal circuito scolastico.
La presenza di giovani adulti ha fatto emergere la necessità di creare attività non più semplicemente didattiche ma anche lavorative, al fine di continuare ad aumentare le abilità prassiche e cognitive dei soggetti, ma anche di iniziare a costruire un progetto di vita per questi giovani ormai adulti.
Da questi bisogni nasce il progetto della fattoria con doppia valenza, sociale e didattica, (progetto “Chi semina raccoglie”), da cui poi nasce il progetto denominato “inserimento lavorativo” che consiste nel commercializzare i prodotti della fattoria, creando posti di lavoro retribuito per adulti con autismo. Oltre a questo, si sta lavorando per creare collaborazioni lavorative con aziende del territorio.
Arrivati a questo punto, in Ca’Leido riteniamo che il cerchio debba chiudersi rispondendo all’ultimo grande bisogno: “In che modo ed in che luogo vivrà l’adulto con autismo quando la famiglia di origine non sarà più in grado di occuparsi di lui/lei?”
Il progetto di residenzialità “Prove di Volo” nasce con l’obiettivo di dare risposta a queste domande, tenendo sempre chiaro in mente che non può esistere residenzialità senza un progetto di lavoro (sia in contesti protetti che in contesti non protetti) e senza un metodi didattico solido ed efficace che miri al raggiungimento della maggiore autonomia possibile.
La residenzialità per periodi limitati di tempo esiste già da oltre 5 anni in Ca’Leido (sottoforma di settimane di vacanza e week end sollievo); il progetto “prove di volo” partirà dalla preziosa esperienza maturata in questi anni.
Il progetto Residenzialità viene sviluppato con il coinvolgimento del servizio sanitario locale (ULSS 8).
Progetti di residenzialità in semi autonomia per utenti con autismo in Italia sono rarissimi, Ca’Leido colloquia e condivide esperienze su questo tema oltre che con ULSS 8, anche con altre fondazioni in rete.
I principali destinatari del progetto “Prove di Volo” sono i giovani adulti con autismo che hanno terminato il loro ciclo di studi. Il range di età di questi soggetti ad oggi è compreso tra i 18 ed i 25 anni.
Destinatari indiretti del progetto sono i genitori dei soggetti coinvolti, che potranno pensare al futuro dei loro figli con meno angoscia e maggior fiducia, anche quando loro stessi non saranno più in grado di prendersi cura dei propri figli. Oltre a questo, le famiglie dei soggetti con autismo potranno riprendersi spazi di coppia e di spensieratezza anche nel presente.
La collettività tutta trarrà giovamento dal progetto “prove di volo”, per tre ragioni principali:
1) Il costo sociale di mantenimento di un ragazzo coinvolto nel progetto “prove di volo” è stimato pari a 1/3 rispetto al mantenimento dello stesso soggetto che non ha seguito un percorso educativo di autonomia e destinato ad un centro residenziale “tradizionale”.
2) La serenità e felicità, nonchè la prospettiva di qualità di vita del ragazzo autistico sarà decisamente superiore rispetto al presente.
3) Creare una cultura di inclusione sociale di soggetti con disabilità intellettiva grave significa contribuire alla costruzione di un mondo migliore, per tutti.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO E DEGLI OBIETTIVI
Nella prima fase del progetto i giovani adulti, in piccoli gruppi di 4-5 per volta, potranno sperimentare nel weekend l’esperienza del dormire fuori casa (Sonda Società Cooperativa Sociale Onlus metterà a disposizione la struttura), di gestire, accompagnati da educatori e volontari, i ritmi e l’organizzazione della casa, imparando a fare la spesa, decidendo e preparando i pasti, partecipando ad attività strutturate ed individualizzate, curando il giardino, occupandosi dell’orto, realizzando laboratori di diversa natura, scegliendo come occupare il tempo libero.
Oltre ai weekend, saranno proposte intere settimane di vita comunitaria in cui potranno alternarsi laboratori cognitivi e occupazionali a tempi di riposo e gioco, di lettura e visite a luoghi di svago o di interesse naturalistico – culturale, a seconda di dove saranno realizzate le esperienze: in sede, al mare, in montagna, etc.
Nella seconda parte del progetto verranno presi in affitto (o acquistati oppure costruiti ex novo) degli alloggi adeguati per ospitare gruppi di 4-5 utenti più un educatore (presente giorno e notte, H24), per passare gradualmente alla residenzialità vera e propria.
Una parte importante del Progetto “Prove di volo” è destinata all’accompagnamento psicologico dei familiari dei ragazzi con autismo, nel difficile compito di “lasciar crescere” e di rendere autonomi i propri figli speciali, ritrovando spazi di sollievo per la propria vita di coppia e personale: si proporrà infatti ai genitori un percorso formativo finalizzato alla condivisione di una metodologia comune di gestione dei momenti critici dei figli e all’accompagnamento di questi verso l’adultità e l’autonomia.
Le comunità alloggio sono state ideate di piccole dimensioni ma, in caso di necessità, potranno moltiplicarsi senza tuttavia generare un enorme centro residenziale, mantenendo al contrario la dimensione familiare di 4-5 coinquilini.
Risultati attesi:
1) Ottenere che l’adulto autistico esca, gradualmente e serenamente, dalla casa dei genitori in età giovanile, ovvero prima che questo passaggio diventi obbligatorio (quindi traumatico) per cause di forza maggiore (ad esempio all’età di 50 anni, a causa del decesso dei genitori).
2) Realizzare la residenzialità sempre come complemento della vita lavorativa, in virtù del circolo virtuoso: lavoro = vita autonoma = cittadino libero. Per questa ragione il progetto residenzialità nasce solo dopo aver gettato le basi per collocamenti lavorativi dei soggetti interessati.
3) Costruire un’alternativa di vita serena, nella quale persone disabili possono sentirsi cittadini liberi, con un proprio reddito, con la possibilità di compiere scelte ed avere spazi di autonomia.
MODALITA’ DI SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO NEL TEMPO
Come già dichiarato, nell’ambito del progetto “prove di Volo” la residenzialità non può esistere senza un progetto di vita-lavoro accanto.
I fondi necessari per il mantenimento delle comunità alloggio, comprese le utenze domestiche, gli stipendi per l’assistenza degli operatori presenti H24, l’affitto/mutuo dell’alloggio ed il vitto degli ospiti, saranno così ripartiti:
1) 1/3 dei fondi deriverà dai redditi da lavoro degli utenti ed eventualmente, in parte, dal contributo dei familiari.
2) 1/3 dei costi deriverà da attività di raccolta fondi presso privati, fondazioni ed aziende del territorio, mediante azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento della collettività.
NB: Si prevedono nel tempo altre iniziative imprenditoriali generanti profitto, con il duplice scopo di creare posti di lavoro per dipendenti con autismo e per finanziare la residenzialità (esempio ristorazione, vendita panificati, ospitalità alberghiera, circuiti di turismo sociale, floricoltura etc).
3) 1/3 dei costi, auspicabilmente, sarà a carico del servizio sanitario pubblico.
“Prove di Volo” è un progetto nuovo ma, nella sua attuazione, si farà tesoro dell’ampia esperienza maturata negli ultimi 5 anni, grazie alle vacanze ed ai weekend autonomia realizzati in comunità Ca’Leido.
I giovani che hanno vissuto esperienze di autonomia fuori casa ne sono usciti con maggiore autostima e con notevole aumento delle abilità prassiche. Anche la famiglia ha potuto constatare un livello di autonomia del proprio figlio/a molto superiore al percepito.
L’assenza di un progetto dedicato all’età adulta, che sia rivolto ai bambini ed ai giovani che hanno iniziato questo percorso educativo, significherebbe vanificare tutto il lavoro di anni, sperperando, oltre alla serenità del soggetto, anche tutto il denaro speso per raggiungere tali traguardi.

Nel passato recente, prima della rivoluzione Basagliana, la malattia psichiatrica e la disabilità mentale venivano gestite spogliando completamente il soggetto della propria dignità di essere umano.
Molti progressi sono stati compiuti dagli anni ‘70 del secolo scorso fino ad oggi, ma molti sono ancora i problemi da risolvere per costruire un presente ed un futuro dignitoso e sereno ai disabili mentali.
Ca’Leido recepisce e sviluppa Il grande insegnamento di Franco Basaglia: la nostra strada è fatta di principi fondanti quali dignità, lavoro, massima autonomia possibile, inclusione sociale e prospettive concrete per un futuro sereno e sostenibile.

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Sonda Società Cooperativa Sociale ONLUS

Sonda Società Cooperativa Sociale ONLUS nasce nel 1995 e la sua missione è realizzare la promozione umana e l’integrazione sociale di persone svantaggiate.
Gli ambiti di svantaggio sociale nei quali opera Sonda ONLUS sono: disabilità mentale, tossicodipendenza, alcolismo, ludopatia, povertà, disagio sociale e disagio psichiatrico.
Questi settori vengono affrontati e gestiti dalla Cooperativa Sociale SONDA Onlus con sedi e programmi separati.
Ca’Leido è il nome relativo al settore disabilità di soggetti con disturbi dello spettro autistico della Cooperativa SONDA.
Attualmente la comunità Ca’Leido ospita 50 minori e giovani adulti con autismo (range di età da 6 a 25 anni).
Ca’Leido è convenzionata con ASL territoriale (nella fattispecie ULSS 8), la quale indirizza in Ca’Leido i soggetti diagnosticati dai medici dell’ASL come aventi “disturbo dello spettro autistico”.
Ca’Leido si propone di:
1) Dare risposte concrete ai bisogni espressi dai soggetti autistici e dalle loro famiglie. Un esempio tra i tanti: su soggetti minori si lavora sull’educazione legata alla massima autonomia possibile. (progetto “chi semina raccoglie”)
2) Attivare un circolo virtuoso di inserimento lavorativo per i soggetti con autismo diventati adulti, sia nel mondo esterno (aziende del territorio) che nel mondo più protetto della fattoria sociale Ca’Leido. (progetto “inserimento lavorativo”)
3) Implementare i soggiorni fuori casa già in essere, facendoli gradualmente diventare progetto di residenzialità. La residenzialità è necessaria per impostare oggi il futuro dei ragazzi con autismo per quando i loro genitori non saranno più in grado di prendersi cura di loro. (progetto “prove di volo”)

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