CONTESTO DEL PROGETTO:
Il progetto si svolge nell’Hospice Il Tulipano dell’Ospedale Niguarda di Milano, una struttura sanitaria residenziale, specifica per i malati terminali, caratterizzata da limitata tecnologia ma da elevata intensità assistenziale.
ATTORI DEL PROGETTO:
Le attività del progetto sono svolte da un arteterapista e da un musicoterapista in collaborazione con uno psicologo.
Beneficiari delle attività sono i pazienti ricoverati in Hospice e i loro famigliari.
COSA SONO L’ARTETERAPIA E LA MUSICOTERAPIA?
L’arteterapia e la musicoterapia sono attività definite complementari o di medicina integrata in quanto non terapie a sé stanti, ma co-terapie che affiancano una terapia tradizionale in corso, nel caso di questo progetto, un programma di cure palliative.
Entrambe le attività si inseriscono nel concetto di “prendersi cura” del malato non solo da un punto di vista clinico ma anche umano, psicologico e di relazione.
PERCHÉ ABBIAMO SCELTO L’ARTETERAPIA E LA MUSICOTERAPIA?
La scelta dell’arteterapia e della musicoterapia in Hospice è nata dall’idea di utilizzare l’espressione artistica, la creatività e la musica per aiutare i pazienti e i loro famigliari a superare l’isolamento sociale e lo smarrimento dell’identità personale che la malattia genera a causa di numerosi e problematici cambiamenti a livello fisico, sociale e psicologico.
Obiettivo dell’impiego di queste due tecniche è riuscire infatti a instaurare una relazione libera e spontanea tra il terapista e il malato, tra il malato e i suoi famigliari, ma anche fra il malato e se stesso: le sedute di arteterapia e di musicoterapia sono spesso un tempo in cui il malato entra in contatto con la propria situazione e i propri bisogni che spesso comunica agli altri con linguaggio non verbale.
ARTETERAPIA: come si svolge l’attività.
Il progetto prevede incontri a cadenza settimanale con incontri collettivi dedicati ai famigliari dei pazienti ricoverati in Hospice, da effettuarsi nel soggiorno della struttura, e incontri individuali dedicati ai pazienti ricoverati, da effettuarsi nelle loro stanze.
L’arteterapista incontra i malati e i loro famigliari in un ambiente tranquillo e protetto in cui viene messo a loro disposizione ampio materiale artistico idoneo ad attività quali il disegno, la pittura e la creazione di modelli con l’argilla. Nel suo ruolo di facilitatore aiuta i partecipanti a scoprire i materiali e la loro possibilità d’uso, li invita a scegliere quello preferito e a usarlo liberamente con lo scopo di rilassarsi, provare piacere ed esprimere a livello simbolico pensieri o sentimenti, senza valutazioni o aspettative di tipo estetico.
Le tematiche vengono scelte liberamente e la realizzazione dell’opera può essere individuale o con l’aiuto dell’arteterapista, come terza mano. L’obiettivo finale è comunque quello di consentire ai partecipanti di comunicare il proprio stato d’animo che, una volta riconosciuto ed elaborato, permetterà loro di attivare un processo di trasformazione interiore.
MUSICOTERAPIA: come si svolge l’attività
Il musicoterapista è presente in Hospice e tiene sedute individuali all’interno delle stanze di degenza dei pazienti (con la presenza dei famigliari, se interessati) o sedute collettive con i soli famigliari.
Le tecniche che il musicoterapista utilizza posso essere di tipo diverso: ascolto di musiche suggerite dai pazienti, dai famigliari o da lui stesso, sua esecuzione di brani e musiche, momenti di improvvisazione musicale con strumenti appositi da lui forniti o songwriting, scrittura cioè con il suo supporto di canzoni o musiche.
Obiettivo generale delle sedute è il miglioramento del benessere e della qualità di vita del paziente.
Nello specifico il musicoterapista, attraverso il suono e la musica, cerca di dare al malato la possibilità di esprimere emozioni, gli propone canali comunicativi rivolti all’esterno e a se stesso, coinvolge infine amici e famigliari per creare un terreno comune che faciliti il loro incontro e scambio.
ARTERAPIA E MUSICOTERAPIA: un nuovo tipo di intervento integrato
Dall’ottobre del 2016, arteterapista e musicoterapista hanno deciso di sperimentare un nuovo tipo di seduta collettiva, dedicata in modo esclusivo ai famigliari dei pazienti, in cui vengono utilizzate in contemporanea le tecniche dell’arteterapia e della musicoterapia. L’idea è nata dalla voglia di offrire ai parenti uno spazio alternativo in cui ascoltare ed essere ascoltati, dove condividere il proprio stato emotivo con altri in analoghe situazioni, confessare paure e angosce, esprimere desideri e sperimentare, attraverso l’arte e la musica, un nuovo modo di relazionarsi con il vissuto profondo proprio e dell’altro.

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Una mano alla Vita Onlus

Una Mano alla Vita Onlus è un’associazione senza fini di lucro riconosciuta giuridicamente dalla Regione Lombardia. Dalla sua fondazione nel 1986 da parte di privati, persegue l’obiettivo di sviluppare e sostenere progetti in ambito sanitario, assistenziale e sociale finalizzati al miglioramento della qualità di vita dei pazienti inguaribili.
Da sempre il cuore delle sue attività sono rappresentate dall’assistenza ai malati terminali, al loro domicilio o in Hospice, mediante l’utilizzo delle cure palliative, di interventi di cura, cioè, effettuati da équipe multidisciplinari costituite da medico, infermiere e psicologo che considerano il malato nella sua globalità, non solo come caso clinico e medico ma anche come persona con i propri bisogni psicologici, umani e sociali inserita in una famiglia da aiutare e supportare.
Al fine di offrire un’assistenza di alto livello si è scelto di svolgere la propria attività non isolatamente, ma di operare in stretta collaborazione con importanti Unità di Cure Palliative e Hospice del settore sanitario pubblico lombardo (che offrono annualmente assistenza a oltre 950 pazienti), destinando loro a titolo totalmente gratuito e sulla base di specifici progetti, risorse professionali ed economiche.
Negli ultimi anni lo scenario delle cure palliative e le richieste degli assistiti è andata mutando: migliorate le risposte a quelli che potremmo definire bisogni primari (per esempio una maggiore e più diffusa conoscenza di come controllare i sintomi fisici) sta aumentando la richiesta del soddisfacimento di altri bisogni, per esempio quelli psicologici, spirituali, di relazione, che impegnano un numero maggiore di operatori e che richiedono altre competenze.
Per questo motivo, pur continuando a remunerare professionisti sanitari che garantiscano la qualità delle cure “ base”, si è deciso di cogliere nuove sfide: tra queste quella di finanziare tutti quei progetti che si definiscono di “medicina integrata” quali l’arteterapia, la musicoterapia e la pet therapy: attività che possono entrare intensamente nei ricordi, nelle esperienze di vita, nelle emozioni profonde dei pazienti e dei loro familiari, per far emergere ansie, inquietudini e tensioni, per poter trovare un senso che aiuti ad affrontare con maggior consapevolezza e serenità il difficile momento che stanno vivendo.
Guardare avanti: è da più di 30 anni che lo facciamo, ormai fa parte del DNA della nostra Associazione.

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