CHI È IL LOGOPEDISTA?
Il Logopedista è un operatore sanitario, che in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. L’attività del logopedista è volta all’educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi. In riferimento alla diagnosi e alla prescrizione del medico, il logopedista elabora il bilancio logopedico volto all’individuazione e al superamento del bisogno di salute del disabile.

COME LAVORA IL LOGOPEDISTA?
La presa in carico logopedica prevede diverse fasi:

L’anamnesi, la quale permette la raccolta di informazioni riguardanti la storia clinica del paziente e della sua famiglia, indagando lo sviluppo fisiologico e patologico del paziente, sia del passato sia del presente.
L’osservazione strutturata, in cui in un setting di gioco si valutano diversi aspetti del paziente (il gioco, la relazione con l’altro, la comunicazione sia verbale sia non verbale, l’attenzione ecc)
Test standardizzati, che forniscono indici quantificabili del grado di difficoltà e permettono anche una valutazione qualitativa.
Infine in caso di necessità si propone un trattamento logopedico, che vada a migliorare o colmare le problematiche emerse durante la valutazione.
A questo percorso si affianca attività di counseling (consigli) e di supporto a coloro che sono coinvolti nella gestione della cura del paziente (famiglia, “caregiver”) e si cerca di collaborare con tutti i professionisti che ruotano attorno al bambino (educatori, insegnanti, medici).

LA TERAPIA LOGOPEDICA NEI BAMBINI CON EPILESSIA:
Le sedute logopediche hanno la durata di un’ora, e vengono effettuate settimanalmente. Il logopedista a seconda della disabilità del paziente decide come impostare il percorso logopedico, nei bambini con gravi disabilità cognitive l’obiettivo primario è quello di permettere una comunicazione, che può essere gestuale, può avvenire utilizzando la CAA (Comunicazione aumentativa alternativa), oppure attraverso il canale verbale. Questo primario obiettivo ha lo scopo di permettere al paziente di esprimere i propri bisogni, desideri, influenzare il proprio ambiente, diventando protagonista della propria vita, e partecipandovi attivamente. Allo stesso tempo ha la finalità di far capire ciò che vogliono comunicare gli altri. Per permettere lo sviluppo della comunicazione si supporta il canale verbale con quello visivo, utilizzando simboli (PCS) o immagini, o fotografie, che aiutino il bambino a collegare l’informazione visiva a quella verbale. Si cerca di favorire la comprensione a semplici istruzioni e richieste verbali, lavorando anche sulla produzione di semplici suoni, come onomatopee (brum brum, il verso degli animali) e nomi familiari (mamma, papà, nonna ecc). Inoltre in questi bambini con disabilità importanti, la seduta logopedica ha l’obiettivo di stimolare le “abilità preliminari” per lo sviluppo linguistico, ovvero l’attenzione all’ascolto, lo sguardo condiviso, e il contatto oculare. Tutto questo viene fatto attraverso il gioco, variando molto le attività per mantenere una buona attenzione ed interesse.

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Associazione Epilessia Emilia Romagna

L’Associazione Epilessia Emilia Romagna (A.E.E.R) è la naturale evoluzione della Associazione Epilessia Bologna Onlus (AEBO).

L’Associazione che è stata costruita nel tempo, mattone su mattone, da un gruppo ristretto di volontari e amici bolognesi interessati, per esperienze dirette o affettive, a dare un contributo solidaristico alle tante persone coinvolte in questa malattia ha cambiatto nome: si è trasformata, si ampliata è diventata A.E.E.R. (Associazione Epilessia Emilia Romagna).

L’A.E.E.R. è lo sviluppo naturale di quel progetto che, per molti aspetti, si è costruito prima sui fatti e poi sulla carta. Le realtà di gruppi di soci attivi a Ferrara, a Ravenna e a Reggio Emilia, testimoniano presenze, esigenze e finalità dai confini sovra-provinciali. Se fino a l’altro ieri questi ” nuclei operativi ” venivano indicati e descritti come un’estensione dell’Associazione Epilessia Bologna Onlus.

Oggi l’esigenza di dare respiro ed autonomia più ampia a queste presenze in loco, ha portato alla determinazione di dar vita ad un ” Consorzio associativo ” che, oltre a dare spazio a tutti, diventasse, al contempo, “ombrello” e riferimento organizzativo per i suoi animatori. Questa quindi è L’A.E.E.R che ha sostituito anche legalmente AEBO.

La nostra Associazione si propone di essere un interlocutore, sempre meno eludibile, e sempre più testimoniante, di cosa si deve fare e dove si deve intervenire, per superare e risolvere i tanti quesiti ancora in sospeso di una malattia per la quale, “scienza” e “potere” hanno fatto troppo poco per secoli!

L’ A.E.E.R sarà, pure, elemento e soggetto propulsore per allargare e divulgare la conoscenza e le “giuste pretese” di quanti sono a contatto o vivono l’esperienza di ” una epilessia”: talora semplice, talora molto complessa.