Il flusso di rifugiati e di migranti che attraversa la penisola balcanica si è rapidamente trasformato in una crisi umanitaria di grandi proporzioni. Persone che hanno rischiato la loro vita per raggiungere l’Europa sono abbandonate nei campi e nelle foreste alle gelide temperature dell’inverno serbo-croato, senza cibo né protezione.
I bambini, le donne e gli anziani sono le categorie più vulnerabili ed inspiegabilmente, sia ai confini che nei Temporary Admission Center, non c’è alcun accesso prioritario per loro. Si stima che ogni giorno circa 6000 migranti passino il confine serbo-croato.
Le donne sono, insieme ai bambini e agli anziani, una categoria ad alta vulnerabilità, ancor di più quando esse si trovano in stato di gravidanza, puerperio e allattamento; non hanno nessuna possibilità di prendersi cura della propria sfera sessuale e riproduttiva in un contesto in continua evoluzione e in condizioni di estrema precarietà igienica.
I bisogni fondamentali della donna migrante in gravidanza sono di ottenere una visita antenatal care di base: breve anamnesi, rilevazione dei parametri vitali, visita ostetrica, ecografia ostetrica office con auscultazione del battito cardiaco fetale. Questo permette non solo di individuare gli eventuali fattori ad alto rischio ostetrico per inviare la donna tempestivamente presso un ospedale di riferimento, ma anche di rassicurarla in quanto si trova in uno stato di costante preoccupazione e stress per non avere la possibilità di controllare l’andamento della sua gravidanza e le condizioni di salute del proprio bambino.
Il periodo del puerperio nella donna migrante è ad alto rischio, sia dal punto di vista sanitario che psicologico: spesso, dopo il parto, si fermano solo uno o due giorni prima di ripartire. È fondamentale controllare le condizioni di salute della madre e del neonato, l’allattamento, l’accrescimento neonatale, valutando anche situazioni ad alto rischio da inviare all”ospedale di riferimento e dare per quanto possibile un supporto psicologico.
In questo contesto, un presidio permanente di ostetriche all’interno del Temporary Admission Center di Slovonsky Brod sarebbe fondamentale non solo per gravide, puerpere e neonati, ma per tutte le donne che per motivi di salute, igienici o sociali necessitino del supporto di un professionista della salute delle donne.
Obiettivi del progetto sono
garantire assistenza sanitaria specialistica di primo livello a donne migranti gravide e in puerperio e ai loro bambini, con l’intenzione di screenare i soggetti a rischio da inviare all’ospedale di riferimento.
Proteggere, promuovere e sostenere l’alimentazione ottimale di lattanti e bambini piccoli con interventi multisettoriali integrati.

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MAM Beyond borders Onlus

MAM Beyond borders segue progetti in Italia e in Paesi sottosviluppati e in conflitto tra i quali Etiopia, Balcani e Siria.
Fondata da ragazze, mamme, ostetriche, infermiere, medici e avvocati, MAM Beyond borders ha creato un’importante rete per raccogliere aiuti e, collaborando anche con altre associazioni, ne garantisce l’arrivo a destinazione.
I progetti vengono seguiti e documentati meticolosamente, perché crediamo che renda molto felici vedere quanti sorrisi possiamo regalare con una donazione o raccogliendo aiuti.

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