La violenza di genere non lascia segni solo sul corpo o nell’anima. Secondo gli esperti, può avere conseguenze gravi anche sulla salute oncologica delle donne! 

La violenza sessuale può esporre le donne a infezioni come l’HPV (Papillomavirus umano), una delle principali cause di tumori ginecologici, in particolare del collo dell’utero. Ma non solo: gli abusi possono causare uno stress cronico significativo, che influisce su molti sistemi del corpo, inclusi quelli endocrino, immunitario e nervoso. Questo tipo di stress può:

  • Alterare il sistema immunitario, riducendo la capacità del corpo di difendersi contro le cellule tumorali.
  • Aumentare l’infiammazione cronica, che è associata a un maggiore rischio di tumori, specialmente al seno, all’utero o alle ovaie.
  • Stimolare ormoni dello stress (come il cortisolo), che possono avere un ruolo nella crescita di alcuni tumori ormone-dipendenti.

Il progetto, in collaborazione con le associazioni presenti nel territorio per la tutela delle donne contro la violenza, mira ad offrire un’attività di prevenzione oncologica alle donne che sono state vittima di violenza e che, spesso, incontrano difficoltà all’accesso ai servizi sanitari. La situazione di vulnerabilità e debolezza che vive una donna oggetto di violenza, può portare a:  

  • Diagnosi tardive di tumori, quando la malattia è in stadio avanzato.
  • Mancanza di prevenzione, come controlli regolari o screening per il tumore al seno o al collo dell’utero.
  • Impatto psicologico negativo, come depressione e ansia, che riducono la capacità di prendersi cura della propria salute.

Inoltre, le vittime di violenza sono più inclini a sviluppare comportamenti a rischio per la salute come: fumo, abuso di alcol, alimentazione scorretta e sedentarietà. Sono tutti fattori che aumentano ulteriormente il rischio di sviluppare tumori ed è fondamentale trasmettere stili di vita corretti!

La violenza sulle donne non è una questione solo sociale, ma anche di salute pubblica. È fondamentale:

  • Promuovere la prevenzione della violenza e il sostegno psicologico per le vittime.
  • Garantire l’accesso regolare a programmi di screening oncologico.
  • Sensibilizzare medici e operatori sanitari a riconoscere i segnali di violenza e a offrire supporto integrato.

Con le donazioni raccolte renderemo possibile l’erogazione di visite mediche negli ambulatori delle 14 delegazioni provinciali e nella sede centrale della LILT Torino. Il primo contatto avviene con le donne che si rivolgono alle associazioni che offrono loro ascolto, tutela legale e psicologica. A queste donne viene offerta quindi la possibilità di iscriversi alla LILT Torino ed effettuare in maniera totalmente gratuita una visita ginecologica con Pap-Test per la prevenzione dei tumori femminili. 

LILT CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO APS

LILT Città Metropolitana di Torino APS è stata fondata il 22 giugno 1927 dal Prof. Senatore B. Pescarolo, il quale riteneva che la più grande arma per sconfiggere il tumore fosse la prevenzione.

LILT è l’acronimo di Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. LILT opera senza fini di lucro e ha come compito istituzionale primario la prevenzione oncologica. L’impegno di questa splendida realtà nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fonti:

  • Prevenzione primaria (stili e abitudini di vita);
  • Prevenzione secondaria (promozione di una cultura della diagnosi precoce);
  • Attenzione verso il malato e la sua famiglia, la riabilitazione e il reinserimento sociale.

L’obiettivo della LILT è quello di costruire attorno al malato oncologico una rete di solidarietà, di sicurezza e di informazione. In questo senso, i punti di forza della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori sono rappresentati dai 389 ambulatori dislocati su tutto il territorio nazionale e dagli oltre 20 mila volontari al servizio della comunità.

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