Il Pulmino Verde vuole portare avanti l’attività di sensibilizzazione attraverso un laboratorio di cittadinanza attiva da svolgere nelle scuole del territorio dell’area metropolitana torinese.
I destinatari del progetto sono gli studenti.
Durante questo laboratorio avremo modo di parlare a un pubblico giovane che è testimone delle campagne mediatiche che provengono da televisione e social media; d’altro canto i ragazzi sono immersi in prima linea nel fenomeno, poiché hanno la possibilità di relazionarsi con i loro coetanei, immigrati di prima o seconda generazione, sia all’interno del contesto scolastico sia nella vita quotidiana.
 
Laboratorio Pratico
 
Il laboratorio viene proposto alle scuole superiori di Torino e consiste in quattro incontri che vertono sulla questione migratoria.  Si affronta il tema dell’accoglienza in Europa, con focus specifico per l’Italia. Si percorre l’argomento attraverso le norme di diritto umanitario e le  azioni di accoglienza e integrazione che Il Pulmino Verde ha potuto conoscere attraverso la sua esperienza in Italia e all’estero. Si affronta l’argomento anche tramite la prospettiva dei migranti e dei rifugiati, grazie alle testimonianze raccolte dall’Associazione lungo il suo percorso.
Si tratterà l’argomento con l’ausilio di materiale reperito da pubblicazioni scientifiche e accademiche e attraverso lo svolgimento di un laboratorio di gruppo che troverà riscontro pratico nella realizzazione di un cortometraggio. Il lavoro è finalizzato ad esprimere il punto di vista degli studenti circa un fenomeno che li coinvolge in prima persona.

Primo incontro: Si raccolgono le opinioni dei ragazzi circa i temi di migrazione e accoglienza; è necessario avere un riscontro immediato dagli studenti, per sapere come si rapportano al fenomeno. Si spiega la differenza tra migrazione per necessità e migrazione economica.
Secondo incontro: si affronta il tema di accoglienza in Europa e in Italia anche attraverso la prospettiva dei migranti e dei rifugiati, grazie alle testimonianze raccolte dall’associazione lungo il suo percorso. Vengono fatte svolgere delle attività pedagogiche finalizzate ad un apprendimento sia scolastico che pratico.
Terzo incontro: un regista molto giovane ma già esperto accompagna gli studenti nella realizzazione del cortometraggio. I ragazzi saranno seguiti in questo esperimento sociale dalla fase di produzione al momento di registrazione; in questa sessione ci si concentrerà proprio sull’individuazione dei temi che più stanno a cuore ai ragazzi.
Quarto incontro: viene mostrato il video in ogni istituto, ponendo l’accento su come le opinioni degli studenti possano essere mutate dall’inizio alla fine delle attività.

totale raccolta

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Kit Cibo

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Kit Cibo + Igiene Personale

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Il Pulmino verde Associazione – Onlus

Il Pulmino Verde è un progetto nato dall’idea di quattro ragazzi universitari per dare un contributo concreto alle buone pratiche sociali e alla sensibilizzazione in materia di migrazione.
Per questo motivo, nel maggio 2016 i ragazzi si sono recati ad Idomeni, fino allo scorso anno sede di uno dei più grandi campi profughi d’Europa, dove hanno lavorato a stretto contatto con numerose altre organizzazioni internazionali e associazioni locali.
Il Pulmino Verde si è recato a prestare aiuto presso il campo della Caritas allestito nella Chiesa di Sant’Antonio a Ventimiglia.
A settembre 2016, viene ufficialmente costituita l’Associazione ONLUS Il Pulmino Verde.
Il Pulmino Verde ha intrapreso un’opera di sensibilizzazione sul fenomeno migratorio, volta ad informare in maniera corretta e consapevole la cittadinanza riguardo questa emergenza sociale sempre più presente tra le notizie quotidiane, cercando di fare chiarezza sul tema aggirando gli stereotipi connotati all’argomento.
Il Pulmino Verde ha deciso di intraprendere un secondo grande viaggio per percorrere la “rotta migratoria” affrontata durante la primavera 2016 da decine di migliaia di migranti.
Crediamo in un mondo che nella diversità veda non una minaccia ma un’opportunità, le nostre iniziative hanno un denominatore comune: vedere nell’integrazione non solo una risorsa, ma un necessario obiettivo il cui raggiungimento non può essere rimandato.