Se fosse data loro la possibilità, sette donatori su dieci preferirebbero donare via smartphone tramite app al posto dei canali tradizionali.

Una rivoluzione si fa strada nel mondo del crowdfunding: quella del mobile. Secondo il Global Trends in Giving Report del Public Interest Registry e Nonprofit Tech for Good, che ha intervistato oltre quattromila donatori provenienti da oltre 95 Paesi, il futuro si trova sullo schermo dei nostri smartphone: sette donatori su dieci preferirebbero donare tramite App, se fosse data loro questa possibilità.

Cosa cambia con la raccolta fondi tramite App

Dopo aver faticosamente ripreso il treno dell’innovazione, aprendo un proprio sito, un proprio blog, e arrivando infine a sbarcare sui social, le organizzazioni no-profit rischiano ora di perdere terreno nei confronti dei propri sostenitori. Non solo quelli più giovani, o più “nerd”.

La raccolta fondi via smartphone tramite App cambia radicalmente i modi e i tempi della donazione: non più legata a un momento particolare nel corso della giornata, o a un luogo predefinito (la sede dell’associazione, un evento, la stanza di casa dove si trova il computer). Donare, oggi, può diventare un’attività naturale e facile come inviare un messaggio da un cellulare all’altro.

I numeri che dimostrano la crescita

Secondo il Charitable Giving Report del Blackbaud Institute, nel 2016 la crescita delle donazioni online ha raggiunto a malapena l’8% del totale rispetto all’anno precedente, mentre la crescita da dispositivi mobili ha superato il 21% anno su anno: numeri ancora contenuti, ma che mostrano un cambiamento in atto e ormai irreversibile.

Il passaggio al “mobile crowdfunding” impegna l’organizzazione no profit nella sua totalità: l’utilizzo dello smartphone nella raccolta fondi va di pari passo con l’utilizzo delle altre app più diffuse, come social media e app di messaggistica istantanea. Non solo a livello istituzionale.

In questo senso, infatti, le organizzazioni possono contare su un “network” di contatti potenzialmente illimitato: quello degli stessi volontari, che possono contribuire in maniera determinante al successo della campagna di raccolta fondi condividendo il link verso quest’ultima sui propri account social e di messaggistica istantanea, dove il numero di follower e di “amici” di un singolo individuo può oggi facilmente superare il numero di follower di un’intera associazione.

Se non è ancora il tempo di lasciarsi prendere dall’entusiasmo, è tuttavia giunto il momento di prepararsi a cavalcare il trend.

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