Quando Elisa, all’età di 11 anni, ha varcato le porte della scuola media con il suo zaino nuovo, non immaginava di sentirsi così disorientata da un ambiente che le appariva tanto ostile e spaventoso da dargli l’impressione che quello zaino si appesantisse giorno dopo giorno, non per i libri, ma per il peso di un disagio crescente che si stava annidando nel suo cuore.

Così ad Elisa comincia a mancare l’aria: “come si fa a respirare?”, è un pensiero che diventa ricorrente. Mentre i genitori interpretano la sua sofferenza come “troppa sensibilità” o “una fase passeggera”, Elisa si inabissa in uno stato di ansia e disorientamento, vedendo sfumare interessi e soddisfazioni, chiudendosi sempre più in sé stessa.

Elisa cerca una mano a cui aggrapparsi per trovare un’ancora nel tumulto che la tormenta. Chiede ai genitori un supporto esterno: un aiuto per dare un nome a questo stato di agitazione e male di vivere, che la sta soffocando. Ma questa richiesta rimane inascoltata.

Elisa si ritrova da sola a combattere contro questo gigante che le sta facendo perdere gli anni più belli della sua vita. Gli attacchi di panico diventano sempre più frequenti e l’accompagnano ancora oggi.

Ma Elisa non ha permesso che la sua storia finisse qui. Oggi, si dedica come volontaria di FIOI, trasformando la sua esperienza in testimonianza.

“A tutti i genitori: ascoltate con il cuore aperto i vostri figli ed accogliete le loro richieste di aiuto. Accompagnateli nel loro percorso di crescita, donando loro il supporto necessario.

A tutte le “Elisa” che stanno lottando in silenzio: non abbiate paura di domandare aiuto e raccontare le vostre difficoltà. C’è sempre una soluzione. Nessuno è solo.

La Fondazione In Oratione Instantes è qui per voi.

Con il vostro sostegno, possiamo fare in modo che altre “Elise” non debbano percorrere da sole questo viaggio. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui i giovani trovino il proprio posto nel puzzle della vita, liberi da ansia e paura.”

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