“Due giorni e mi rimetto in carreggiata. Datemi il cambio e in due giorni sono a posto.”

No, caro Doblò, darti il cambio non basta più. Devi fermarti per il tuo bene. Hai percorso più di 290.000 km.

Non possiamo permettere di perderti con “Amina & Leila” a bordo, le tue affezionate passeggere col passeggino.

Ti devi fermare, caro Doblò, perché ogni due giorni 80 km di viaggio tra salite e discese ti stancano e ti logorano.

E “Amina & Leila” hanno bisogno di continuare le terapie. Te le abbiamo affidate tanti mesi fa, arrivate da Herat. A 10 mesi: Amina sorda, Leila sordocieca.

Te le abbiamo affidate perché stessero comode nei loro seggiolini e ci fosse anche posto per la compagnia dei volontari.

Quelli che in un inglese stentato parlavano con la mamma e prendevano in braccio quei fagotti dagli occhi neri e vivi. Impacciati dalla gioventù o sicuri come genitori esperti. Le hai accolte e protette al meglio. Ma ora basta.

Sei stanco Doblò e, come sai, non ci servono gli eroi perché muoiono, ma le persone perché vivono.

“Amina & Leila” con le protesi ora sentono meglio e tu stesso hai sentito Amina dire le prime parole e alzarsi in piedi appoggiandosi sul tuo paraurti. Quello appena riverniciato.

Non posso chiederti altre emozioni così forti caro Doblò; non posso.

Tutti i responsabili prima di me hanno agito per il bene dei volontari, così ora devo mettere da parte le emozioni e agire per l’associazione che tu stesso ami per primo.

“Amina & Leila” hanno bisogno ancora di terapie e non posso chiederti sforzi ulteriori. Dopo L’Aquila, Sarno, Amatrice, niente più cambi, niente più motori.

Hai dimostrato che non esistono distanze troppo grandi da percorrere quando si tratta di donare la possibilità di vita, speranza e opportunità.

Basta con le sfide, caro Doblò. Il mio compito è di farti rendere al meglio. Pertanto, da ora, solo esercitazioni. Ci aiuterai stando fermo. O muovendoti poco.

Forza caro Doblò. È tempo di tirare il freno a mano e spegnere il quadro.”

Il Presidente di A.V.V.I.S. ODV